Diciotto anni e dieci giorni by Fabio Bartolomei

Diciotto anni e dieci giorni by Fabio Bartolomei

autore:Fabio Bartolomei [Bartolomei, Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2020-10-19T22:00:00+00:00


Un’ora dopo, mento appoggiato sui palmi delle mani e sguardo fisso, Camilla è seduta nella sala d’attesa di un pronto soccorso in compagnia di un vecchietto con gli occhi rossi e gonfi. Cos’altro ancora può accadermi?, si chiede tra un lamento e l’altro dell’uomo. Da quando sono partita non me n’è andata bene una! Lucrezia che perde il treno, il brufoloso che si fa pestare, l’auto che si rompe, il viaggio a vuoto fino all’università, la litigata con quell’impiegata letargica che non ha creduto al legame di parentela e non ha voluto darmi il numero di telefono di mio zio. E, ciliegina, l’incidentino sulla via del ritorno con questo vecchio.

KE FINE HAI FATTO?, le scrive un amico.

Camilla si mette in posa accanto all’anziano, scatta un selfie.

COME RESISTERE A UN VECCHIETTO BISOGNOSO DI AIUTO?

Tripudio degli amici. Mette un cuoricino a ognuno di loro tranne che a Lucrezia e Karimah.

Quando un infermiere porta via l’anziano su una sedia a rotelle s’interroga sul da farsi. Gli aveva spruzzato in faccia lo spray urticante, ma che doveva fare? Quello l’aveva seguita in un vicolo, lei non poteva sapere che l’aveva vista vagare più volte nello stesso punto e voleva solo aiutarla a ritrovare la strada. Ricorda una frase del padre: «Una società che non sa prendersi cura di bambini, anziani e ammalati è una società di mostri». Poi ricorda la volta che lo stesso padre, facendo retromarcia, aveva mandato gambe all’aria un ragazzino in bicicletta andandosene poi come se nulla fosse. Tanto non si era fatto niente. E ricorda quel sorriso sottile della madre quando parcheggiava in un posto riservato ai disabili con il contrassegno rimediatole da un amico. A Roma non c’è alternativa. Prende la borsa, si avvia verso l’uscita con qualcosa che non va nei piedi, o forse è lo stomaco, o la testa.

«Signorina?».

Si volta: è il vecchio appena uscito dal reparto che sventola una mano verso di lei come farebbe un bambino. I piedi, lo stomaco e la testa di Camilla stanno molto meglio mentre gli va incontro. Si era rassegnata alla predica. Quel vecchio, invece, mentre escono dall’ospedale parla di collirio miracoloso, di dottori bravissimi che lo hanno rimesso in sesto in due minuti, delle risate che si sono fatti quando ha raccontato dei tappi difettosi delle boccette di peperoncino in polvere.

Lei in un primo momento aveva detto di no, non c’era bisogno che si disturbasse ad accompagnarla alla stazione, poi aveva letto qualcosa nel tono dimesso e speranzoso della voce, che gettava sull’offerta di aiuto la luce di una richiesta accorata. Li aveva sempre evitati, i vecchi, a volte era rimasta acquattata sulle scale pur di non dover salutare qualche inquilino dai capelli bianchi. E invece guarda cosa va a capitare quando si decide di non dar retta alla persona che si è sempre stati: un vecchio allegro, simpatico in modo sorprendente, mezzo sordo come tanti della sua età, solo che lui l’udito l’ha perso per far felice il nipote.

«Giugno 2003. Concerto dei Metallica» le aveva detto con la solennità di un reduce.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.